Diverse tradizioni profetiche (ahâdîth) indicano l’eccellenza della notte tra il 14 ed il 15 di Sha‘bân, e l’opportunità per i credenti di dedicarvisi all’adorazione ed alla ricerca del perdono divino (istighfâr). Benché tali narrazioni contengano degli elementi di debolezza nelle loro catene di trasmissione, la maggioranza dei Sapienti antichi e moderni le ha considerate nel loro complesso una prova attendibile, insieme alla pratica di alcuni tra i pii Predecessori (as-Salaf as-sâlih).
Tra queste tradizioni, vi è quella in cui Sayyidunâ Mu‘âdh ibn Jabal (Allâh ne sia soddisfatto) ha riportato che il Profeta (ﷺ) disse: «Allâh si volge alla Sua creazione nella notte di metà Sha‘bân, e perdona tutte le Sue creature, eccetto gli idolatri e colui che serba dell’odio nel suo cuore» [1] – e secondo un’altra narrazione, da ‘Abdullâh ibn ‘Amr (Allâh ne sia soddisfatto): «colui che serba dell’odio e l’omicida». [2]